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venerdì 1 febbraio 2013

Il tabu' elettorale dei tagli alla spesa


Il tabu' elettorale dei tagli alla spesa a cura di Fabozzi Rita

Questo è il periodo delle campagne elettorali, momento attesissimo dai vari partiti, nuovi e vecchi, per sfoderare le proprie armi e riuscire a portare dalla propria parte più elettori. C'è chi promette di togliere l'Imu, chi invece promette di compiere miracoli una volta eletto... E mentre i politici italiani si fanno la guerra l'Italia continua sempre ad avere quel debito pubblico di appena 2000 miliardi di euro, che inoltre non sembra voler scendere a nessun costo. Una domanda da porsi ora potrebbe essere questa: come ha fatto il nostro Paese ad accumulare debiti per una cifra tale? Potremmo trovare una valida risposta partendo da un'affermazione del politologo Alessandro Pizzorno: "Ci sono due metodi fondamentali grazie ai quali si può ottenere il consenso. Uno è quello di ottenerlo attuando programmi. L'altro è quello di ottenerlo elargendo favori". Con quest'affermazione non si intendono soltanto le pratiche illegali come il voto di scambio, ma anche qualcosa di più profondo, qualcosa di più radicato nella storia della politica italiana. Dall'inizio degli anni Sessanta si è attuato un sistema di welfare, ossia un sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini dei servizi sociali ritenuti indispensabili. I frutti di questa politica sono stati l'introduzione delle pensioni baby grazie alle quali molti dipendenti potevano ritirarsi dal lavoro anche a 35 anni e il triplicarsi delle pensioni di invalidità. Questo sistema non ha solo contribuito a far schizzare alle stelle la spesa pubblica e il debito del Paese, ma anche a dare vita a delle radicate ingiustizie sociali, rendendo la parola eguaglianza prima di qualsiasi significato. Oggi è alquanto difficile parlare di tutto questo in primis perché non conviene ma anche perché risulta effettivamente difficile trovare una soluzione: un conto è parlare di spending review e un altro è colpire gli infiniti interessi e posti di lavoro legati alla spesa pubblica. Forse oggi un passo importante, se non illusorio, che il governo e l'opposizione potrebbe compiere sarebbe quello di collaborare e di approvare entrambi delle leggi per garantire davvero a tutti i cittadini servizi utili e indispensabili. Chissà, non sarebbe male se i partiti oggi, tra una promessa elettorale e un dibattito politico alla tv, dicessero qualcosa in materia.

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