L’essere umano,
l’unica specie in grado di produrre giornalmente abnormi
quantità di rifiuti
che impropriamente invadono l’intero pianeta nessun luogo è escluso dato che
anche le acque siano esse fiumi o oceani, sono vittime di questo spietato e
incurante “serial killer” autolesionista che opera con lo
stesso “modus
operandi”: l’INDIFFERENZA. Purtroppo, l’uomo sta avvicinando sia la terra che se
stesso a un’inarrestabile e irreversibile tragica fine ovvero la morte. Per
evitare ciò farebbe meglio ad agire con tempestività e impiegare più denaro nello
studio e nell’applicazione di nuove tecniche per lo smaltimento dei
rifiuti, specialmente quelli non decomponibili con semplicità come: le fibre
sintetiche, il polistirolo, i fanghi chimici, la plastica, i prodotti
ospedalieri e i milioni di nurdles ( le microsfere utilizzate nella cosmesi per creare
“creme di bellezza”). Tutti questi materiali non biodegradabili
invadono violentemente l’80% degli ambienti marini. Questi ultimi hanno
un’altra fonte di inquinamento impossibile da trascurare, le tanto amate navi da
crociera che con il loro fascino e lussuria nascondono l’altra faccia della
medaglia, infatti migliaia di esse transitano ogni anno nei mari, nei fiumi e negli
oceani disperdendo nell’ambiente prodotti tossici causati dalla combustione
dei carburanti. La maggior parte si cura esclusivamente della propria attività
ignorando che molto probabilmente se non si agisce, “futuristicamente”,
non ci sarà più spazio per il loro passaggio perché le acque saranno invase da
nuove isole di spazzatura!...o forse l’uomo sta cercando di creare nuove mete
turistiche attraverso gli “immondezzai” acquatici?
PROBABILMENTE,
durante una crociera ne ammireremo alcuni, come i già esistenti “Great Pacific
Garbage Patch” nell’ Oceano Pacifico e l’ “Indian Ocean Garbage Patch” scoperto nel
2010 al centro dell’Oceano Indiano. Purtroppo nessun elemento è immune
da questo “serial killer”, poiché recenti studi dimostrano che gli scarichi
aerei con le loro emissioni di agenti atmosferici inquinanti come l’anidride
solforosa e gli ossidi di azoto danneggiano l’ecosistema. Ritornando sulla
terra ferma dove la situazione degenera ogni giorno sempre di più, divenendo così
drammatica e aggressiva da aver assalito persino l’Everest, un tempo luogo
inaccessibile e adesso preda dei turisti troppo spesso incivili, che contribuiscono
alla “fusione” dei rifiuti con le pareti rocciose e siderose del monte,
rovinando una delle più belle e importanti risorse naturali del mondo. Impossibile
poi, non menzionare Irpinia, divenuta ormai, per antonomasia l’ “immondezzaio
della Campania”, una terra molto importante per il Meridione dato che da qui
sgorga il 35% delle acque del Sud Italia e interessa tre regioni: la Puglia,
la Basilicata e la Campania. Sebbene siano intervenuti l’Europa e in
particolare la Germania stanziando 500 milioni di Euro per favorire il rilancio del
territorio nel tentativo di liberarlo dagli ammassi di rifiuti, non c’è stato
verso, l’indifferenza e l’avidità degli uomini colpiscono ancora!
Infatti, non è solo
con i il denaro che si risolve il problema, tutti sono chiamati a salvare
se stessi e l’ambiente apportando cambiamenti prima nelle mentalità,
aumentando e rendendo più efficienti le campagne di sensibilizzazione
focalizzando l’attenzione in particolar modo, sui bambini e sui giovani e
successivamente apportando miglioramenti nell’ecosistema perché…VOLERE È
POTERE!
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