giornale online dell' Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione formia - italy | dirigente scolastico prof. erasmo colaruotolo | redazione: Minchella Sara - Rita Fabozzi - Francesca Elpini - Giulia Mancini - Claudia Meola - Alessia Vecchio - Civita di Tucci - Isabella Marrocco - Marino Marina | vignettista: Nardone Naomi

venerdì 12 aprile 2013

Spesa e lista


Spesa e lista    a cura di Fabozzi Rita e Natale Capodiferro

Se diciamo “lista della spesa” cosa viene subito in mente? Sicuramente quella che facciamo quotidianamente a scuola per le nostre merende. O ci figuriamo delle donne degli anni '60- '70 con la fatidica lista che si recano nel proprio negozio di fiducia per compiere gli acquisti giornalieri all'insegna del risparmio. Ebbene la famosa lista, tanto inutile e ormai out, sta tornando invece di moda come utile ed efficace mezzo con cui far quadrare il bilancio familiare. Si, perché grazie alla lista, che deve essere preparata in non meno di 10 minuti, si risparmia denaro e non si cede alla tentazione di comprare più del necessario, spendendo così (prezioso) denaro in modo superfluo. Bisogna anche programmare ogni pasto, ogni spuntino e merenda, andando così al supermercato con le idee chiare. Così un pò come facciamo a scuola. Attenzione però: sono concessi massimo 5 acquisti extra non previsti dalla lista. In questo modo, calibrando gli acquisti e limitando le spese superflue, non solo risparmieremo denaro ma impareremo anche ad essere un po' più previdenti e a pensare con più attenzione al nostro futuro. E' vero andiamo proprio così alla cassa con l'ultimo spicciolo per ordinare lo spuntino della ricreazione. Così, per qualche verso, la realtà delle vicissitudini delle nostre famiglie ci sono più vicine e riusciamo a capire cosa significa programmare ogni centesimo per far quadrare il bilancio della famiglia.   

sabato 6 aprile 2013

cosa è lo Job Sharing

cosa è lo Job Sharing   a cura di natale capodiferro


A fronte dei 2,5 milioni di giovani, soprattutto,  e “anziani”(strano questo termine, a volte ha valore positivo, vedi capitolo pensioni perché possono ancora lavorare,  a volte negativo perché “tolgono” il diritto al lavoro dei giovani stessi), la disoccupazione avanza imperterrita sguisciando nella strati della società, con questa crisi, come i serpenti nell’erba, senza far rumore e senza far danno alcuno. Anzi traendone da ciò,  benefici e utili, le finanziarie  e le banche,  inanzitutto, pescando nel sottobosco stesso della disoccupazione e dell’emarginazione e del degrado-distacco sociale promuovono derivati, mutui, fidi e finanziamenti da strozzini. Come potrebbe allora con questa situazione prodursi lavoro senza un costo eccessivo! E non parleremo del costo del lavoro e delle problematiche già descritte nell’articolo pubblicato il 22 maggio mas di quello che alcuni paesi considerano positivamente alternativa.
 Il nucleo familiare oggi è costretto a “pensare” come alimentare le proprie sostanze economiche. O come rimediare alla disoccupazione di uno dei familiari, coniuge o figlio/a. Negli Usa sin dagli anni ’60 si è sviluppata un nuovo tipo di prestazione: lo Job Sharing .    
I nostri genitori potrebbero avere la possibilità di organizzarsi il lavoro, così scarso da trovarsi in giro, seguendo l’esempio degli USA, per cui i cittadini, invece che arrendersi,  lo hanno reinventato da quel poco che riusciva ad emergere attraverso lo Job Sharing. Cos’è lo Job Sharing?
L’Utilità di questo tipo di “prestazione” è importante per impiegare personale, ma non solo, oggi in parte disoccupato.  Ma non solo, potrebbe essere  un’ottima idea per omogeneizzare il tempo-lavoro-famiglia per chi ha un solo lavoro. E soprattutto per le donne.
In cosa consiste: lo  J.S. è un tipo di “contratto di lavoro atipico” a tempo indeterminato o a termine, più noto come “lavoro ripartito” e prevede che la prestazione lavorativa  possa essere svolta suddividendola fra “due soggetti” ( o più?). Se in una famiglia un coniuge o un figlio sono in situazione di disoccupazione, possono “sostituire” l’”altro” che è impiegato quando quest’ultimo sia impossibilitato a svolgere il proprio lavoro, compito o funzione, per una causa qualsiasi, anche rimanere a casa per accudire a figli  di piccola età.  Avverrebbe così uno “scambio” tra persone, magari della stessa famiglia.
Negli USA, oggi, si possono rintracciare due tipi di J.S.: uno verticale(settimane/mesi) oppure orizzontale(parti di orario di una giornata lavorativa/metà giornata). In definitiva si è cercato e si cerca di utilizzarlo quando le condizioni socio-economiche non lo consentono, organizzando meglio con  ergonomicità e sinergia una serie di situazioni logistiche, proprie di una famiglia.
E siccome la disoccupazione è arrivata a colpire un ragazzo su tre(1/3) e mancano anche gli strumenti di mobilità e CIG e le risorse statali in Italia stanno scarseggiando sempre più, così come le famiglie col potere di acquisto ridotto quasi allo zero, prendere in considerazione il Job Sharing sarebbe un utile strumento e un’opportunità, così come stanno divenendo realtà il Co-Housing e il Carpooling. Quest’ultime si iniziano a praticare con una certa insistenza anche nel nostro paese e alcuni comuni le stanno caldeggiando vivamente, come proposte, ai cittadini, anche a favore di un minore consumo di energia e conseguente minore dispersione di Co2 nell’atmosfera.
Vogliamo ricordare che quando non c’è lavoro e le tasse aumentano in modo sproporzionato, mettendo in seria difficoltà il “bilancio” della famiglia, ci si assoggetta ad uno stato di privazione e dipendenza che  oltre ad aumentare la differenza tra gli strati sociali più deboli(ma non solo quelli-, anche il ceto medio si è trasformato oramai in una classe “menoabbiente”) non si determina crescita culturale.
Si badi bene, lungi da noi ritenere che il J.S. risolva il problema del lavoro in Italia perché sarebbe un mero eufemismo e non modifica reddito né potere di acquisto, tale tipo di “prestazione” potrebbe soddisfare, almeno nelle intenzioni e al momento quella richiesta di “operare”, “fare”, “agire” e crearsi delle opportunità di lavoro per noi ragazzi.

virtual e-journal sfogliabile